La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Cecilia

s. Cecilia

Mt 9, 35-38

In quel tempo. Il Signore Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.

 

Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

#stanchisoli #individualismo #vivereCON/PERaltri

Quante volte ci siamo sentiti stanchi e sfiniti, ad esempio nei momenti di incertezza e difficoltà, nei periodi di fatica, di grandi cambiamenti improvvisi? Ci siamo sentiti soli, pensavamo di dover
contare solo su di noi, non vedevamo chi ci stava accanto e ci poteva aiutare?
Ma possiamo sentirci anche stanchi e sfiniti quando ci ripieghiamo su di noi, sui nostri bisogni, cerchiamo il nostro benessere. Se, inizialmente, questo può farci sentire bene, alla lunga ci svuota
e ci paralizza. La società di oggi di certo non ci aiuta, così improntata all’individualismo, al pensare a sé istintivamente, dove l’altro è il concorrente, è il nemico.

Per uscire da questa condizione, per vivere insieme provando compassione per gli altri, come Gesù per primo ha fatto, è necessario vivere con gli altri e per gli altri.

Nella vita di tutti i giorni, nelle vicende quotidiane, possiamo chiederci: come il mio lavoro mi permette di entrare in relazione con gli altri? E’ una relazione positiva? Sento compassione? Cioè sento i bisogni degli altri, provo tenerezza, ho lo stesso amore di quello che Dio ha per me?

Affidiamo il nostro cammino al Signore, Lui Buon Pastore, che guida le sue pecore verso la pienezza di vita, con le parole del Salmo 23:

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

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