La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Efrem

s. Efrem

Luca 4, 42-44

In quel tempo. Sul far del giorno il Signore Gesù uscì e si recò in un luogo deserto.

 

Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via.

 

Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».

 

E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

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Il brano di oggi, pur essendo molto breve, è ricco di spunti.
In primo luogo, mi colpisce l’immagine di Gesù che si allontana dalle folle per recarsi in un luogo deserto, per raccogliersi in preghiera e meditare nel silenzio. Mi interrogo quindi se anche noi siamo capaci di ritagliarci degli spazi, nel turbinio delle nostre vite, per raccoglierci in solitudine e dedicarci alla preghiera.
 
Passando al secondo protagonista di questo brano, le folle, è facile immedesimarsi: le folle cercano Gesù e vorrebbero trattenerlo con loro.
Anche noi tante volte cerchiamo di tenerci strette le nostre amicizie e i nostri affetti, lo stesso con la Parola di Gesù. Sappiamo, però, che la fede non si può limitare all’intimità della preghiera, ma ci spinge a metterci in cammino per seminare ovunque la Parola che salva. Come si suol dire, “il bene si moltiplica solo se condiviso”.
 
Gesù, infatti, sa che non può fermarsi perché è stato mandato per annunciare la Buona Notizia a più persone possibile.
Mi chiedo, allora, se noi siamo capaci di compiere il mandato che il Signore ci ha affidato, portare la Sua testimonianza a tutti, non solo a chi è “del nostro giro” ma arrivare davvero fino agli ultimi del mondo.
Ecco il mare spazioso e vasto:
lì guizzano senza numero
animali piccoli e grandi.
Lo solcano le navi,
il Leviatàn che hai plasmato
perché in esso si diverta.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.” (Salmo 103, 25-27)
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