Matteo 9, 16-17
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli di Giovanni: «Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
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La forza stessa del Vangelo è questa gioia che è il segno della presenza di Dio.
In questo brano si sente l’eco di una parabola di Gesù: quella del Re che invita a nozze tutti quelli che si trovano sule strade del mondo: ”cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali”. Ma il Re nota che uno dei commensali non indossa l’abito nuziale e lo caccia. Non indossa l’abito nuovo.
Il vestito nuovo è esattamente la scoperta dell’amore che ha Dio per me, della Sua misericordia, della Sua grazia.
E io accetto di vivere di questo, prescindendo dal fatto di quanto io sia buono o cattivo. Io comincio a vivere dell’amore e della misericordia di Dio e questo è il mio cambiamento radicale, che mi cambia più di qualunque legge morale che, nella migliore delle ipotesi, mi condanna.
Preghiera
Buono e pietoso è il Signore,
lento all’ra e grande nell’amore.
Egli non continua a contestare
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
Perché egli sa di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.
Ma la grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono
(dal Salmo 102)
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