Luca 10, 13-16
In quel tempo. Il Signore Gesù parlava ai settantadue discepoli e disse:
«Guai a te,
Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi
che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere,
si sarebbero convertite.
Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno
duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi
precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi
disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
#fraternità #aImmagineDelFiglio #identitàCristiana
Il capitolo 10 del Vangelo di Luca contiene il discorso della missione, il tema dell’invio dei discepoli e di ciascuno di noi.
Anche questi brevi versetti sono molto densi, perché ci richiamano a come senza missione, senza annuncio, senza testimonianza, non ci sia vita cristiana.
Gesù qui è molto diretto: “Guai a te, Corazìn e Betsaida”. Non è una vera e propria condanna, ma piuttosto un “Ahimè, povere voi…” perché queste città non hanno saputo cogliere i segni (e i prodigi) del Signore e si sono allontanate da Lui. Così come Cafarnao, città dove Gesù ha vissuto a lungo con Pietro.
Ma i versetti più belli – a mio giudizio – sono gli ultimi, dove Luca fa emergere con tinte vivaci l’identità del cristiano. Quale meraviglioso compito è affidato alle nostre parole, quale responsabilità alle nostre azioni … “Chi ascolta voi, ascolta me … e colui che mi ha mandato”.
Anche noi, umili discepoli, possiamo entrare a far parte della Trinità, perché possiamo identificarci con il Figlio e di conseguenza con Dio Padre. Come?
Con una vita a immagine del Figlio, con una vita che si fa dono, invio, “spreco”, perché accettazione del rifiuto, missione.
Possiamo essere pienamente figli, infatti, solo se viviamo in fraternità con chi ci è accanto! La vita fraterna diviene così l’unica possibilità di rendere visibile il nostro essere stati creati “a sua immagine”.
Preghiamo
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia,
sazia di beni la tua vecchiaia,
si rinnova come aquila la tua giovinezza.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Dal Salmo 103 (102)
No comments yet. Be the first one to leave a thought.