Giovanni 6,30-35
In quel tempo. La folla disse al Signore Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”
Gesù invita la folla a cercare il cibo che dura per sempre e subito dopo spiega che questo pane lo può dare solo il Figlio dell’Uomo. A Lui, dunque, dobbiamo guardare, Lui solo ha la vita e può comunicare la vita.
Se tutto passa attraverso Gesù, il primo passo da fare – quello decisivo – consiste nel credere in Lui, cioè nel riconoscere Gesù come il Signore della vita. Tutto nasce dalla fede.
Nella misura in cui ci uniamo a Lui, riceviamo la vita. La manna che ha nutrito il popolo nel deserto era solo un segno della mano provvidente di Dio. Nella prima alleanza Dio dona la manna, nella Nuova Alleanza Dio dona se stesso, è Lui, infatti, il Pane della vita. Gesù non si limita a darci il pane, diventa Lui stesso il Pane e comunica la vita donando la sua vita!
È questa la via che anche noi dobbiamo percorrere.
Papa Francesco all’Angelus di domenica 18 aprile ha detto… ”Essere cristiani non è prima di tutto una dottrina o un ideale morale, è la relazione viva con Lui ,con il Signore Risorto: lo guardiamo, lo tocchiamo, ci nutriamo di Lui e, trasformati dal suo amore, guardiamo, tocchiamo e nutriamo gli altri come fratelli e sorelle “.
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