La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Giovanni Bosco

s. Giovanni Bosco

Mc 5, 24b-34

Molta folla seguiva il Signore Gesù e gli si stringeva intorno.

 

 

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».

 

 

E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

 

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?».

 

I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”».

 

 

Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.

 

E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

Questo brano si apre con l’immagine della folla che si stringe intorno a Gesù, ma non è uno stringersi che dimostra affetto, piuttosto prepotenza. Un’altra possibile traduzione è “lo schiacciavano”. C’è una fede che schiaccia Gesù, una fede che lo cerca solo per ottenere un beneficio, ma che in realtà ci allontana da Dio.

A questa folla si contrappone il “toccare”, un gesto gentile, dolce, che indica vicinanza, quasi fosse una carezza. Nel brano prima e in quello dopo, dentro il quale è incastrato “a sandwich” questo episodio, è Gesù che compie questo gesto, risvegliando dalla morte la figlia di Giairo. 

La donna è immagine di tutti noi.

Da dodici anni, cioè da sempre, perde sangue, immagine che significa perdere la Vita, lontano da Gesù. Solo la Sua vicinanza ci salva. La donna sta perdendo se stessa, si sta consumando. Il sangue è il nemico della donna, lo svuotamento, la perdita insensata. Tutto ciò che nella nostra vita ci fa perdere senza seminare. Una perdita a vuoto

In quanto emorroissa, la donna è impura. Il suo toccare Gesù è un gesto punibile. Ma Lui non la rimprovera, ma la guarda con tenerezza, chiamandola “Figlia”. Non contano più i precetti ora. Ciò che conta è amare.

 

  • Cos’è della nostra vita che ora ci tormenta, non ci permette di spendere la nostra vita per gli altri, ma ci lascia piegati su noi stessi e sulle nostre ferite?
  • Cerchiamo di ricordare la carezza di Dio, quando nella nostra vita abbiamo sentito il suo tocco guarirci fin dentro al cuore. 

 

Salmo 139

Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.

Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.


Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio

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