La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Giovanni I; ss. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa

s. Giovanni I; ss. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa

Giovanni 16, 5-14

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo
riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio.

 

 

Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.

 

 

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

#SpiritoSanto #Parola #fede

E’ ancora lo Spirito Santo il grande protagonista di questo passo di Vangelo che ci viene proposto alla Vigilia della festa di Pentecoste.

Gli apostoli sono smarriti, confusi…Come possono andare avanti senza il Maestro, come possono affrontare l’immane compito di annunciare la sua Parola di salvezza se Lui non c’è più? Gesù non la pensa così, li richiama, li rimprovera: verrà il Paraclito a condurre la sua Chiesa. A volte anche noi ci lamentiamo della presunta assenza del Signore, anche in questo tempo così pieno di sofferenze: in realtà Dio non è assente, è sempre presente proprio grazie all’opera dello Spirito. Se avvertiamo la sua assenza, sarà essenziale rivitalizzare la nostra preghiera e intensificare l’invocazione dello Spirito.

E poi Gesù ha fatto l’esperienza del desiderio di comunicare molte cose, ma anche di rendersi conto che i suoi discepoli non sono in grado di condividerle, di portarle dentro di sé. Ma Gesù non si scoraggia e guarda oltre il tempo dopo di sé con fede, con fiducia, con speranza. Egli sa infatti che lo Spirito guiderà ciascuno di noi dentro la vita e la storia e così riusciremo a capire ciò che abbiamo semplicemente ascoltato.

Bella l’espressione di Gregorio Magno quando afferma che “la Parola cresce con chi la ascolta”. E’ questo il compito che Signore ci ha affidato: aiutati dallo Spirito siamo chiamati ad impegnarci a frequentare con assiduità la Parola, a meditarla insieme ad altri fratelli e sorelle, a saper leggere gli avvenimenti della storia.

Questo cammino della conoscenza non è e non sarà mai finito: la fede che ci è stata donata non è statica e la verità che ci è stata consegnata deve essere approfondita. Come affermava papa Giovanni: “Non è il Vangelo che cambia ma siamo noi, oggi, a comprenderlo meglio di ieri, meglio anche dei padri della Chiesa”. E in questo cammino non siamo soli: ci sostiene lo Spirito Santo, dono di Gesù Risorto, divenuto ormai il nostro inseparabile compagno di viaggio.

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