La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Giuseppe Calasanzio, s. Luigi

s. Giuseppe Calasanzio, s. Luigi

Luca 13, 34-35
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!

 

 

Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

Che rimprovero per Gerusalemme … che rimprovero per ciascuno di noi!
In questo brano di Vangelo, infatti, Gesù ci vuole “scuotere” dicendo «Quante volte ho voluto farvi sentire la mia tenerezza, il mio amore, come la chioccia con i pulcini e voi avete rifiutato…».

Si, perché la sua presenza è una CERTEZZA COSTANTE che coinvolge tutti, sempre DISCRETA, mai invadente. Noi però a volte non la percepiamo o non vogliamo
accoglierla.
Ecco che ancora una volta entra in azione la grandezza del nostro Dio: il suo amore SEMPRE e COMUNQUE, tanto grande da lasciarci liberi e aspettare; come dice papa Francesco,

 

 

«aspetta, non condanna, piange. Perché? Perché ama!».

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: