La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Ignazio di Antiochia

s. Ignazio di Antiochia

Luca 24, 44-48

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».

 

Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto:

 

il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

 

Di questo voi siete testimoni».

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Queste parole sono pronunciate da Gesù in quel periodo di 40 giorni che vanno dalla Sua Resurrezione al suo ascendere al Padre. E’ quel periodo in cui Gesù cessa di essere “con noi” per passare ad essere “in noi”.
“In noi”, Gesù ci dona la via dell’intelligenza alla comprensione del mistero pasquale di Cristo: il mistero pasquale è mistero dell’amore che vince la morte e conduce l’uomo ad amare con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, con tutta la propria persona. Transitando da ciò che agli occhi e all’intelligenza umani sono fallimento del progetto, svuotamento totale della persona, abbandono da parte degli amici.

Allora aprì loro la menteL’apertura che Gesù attua è apertura della mente (Lc 24,45), del cuore (At 16,14), degli occhi (Lc 24,31). Gesù afferma che il compimento delle Scritture è il suo corpo crocifisso e risorto.

Di questo voi siete testimoni”: di questo e non di altro, si potrebbe aggiungere. A noi, quindi, resta la missione di annunciare a tutti i popoli la conversione (ovvero il cambio dello sguardo sulla nostra
vita e sulla vita dei fratelli e delle sorelle) e il perdono dei peccati (ovvero il dono che Dio, in quanto Padre e Madre, continuamente rinnova e ci assicura).

Preghiera
Ciò che era fin da principio,
ciò che noi abbiamo udito,
ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi,
ciò che noi abbiamo contemplato
e ciò che le nostre mani hanno toccato,
ossia il Verbo della vita
(poiché la vita si è fatta visibile,
noi l'abbiamo veduta
e di ciò rendiamo testimonianza
e vi annunziamo la vita eterna,
che era presso il Padre e si è resa visibile a noi),
quello che abbiamo veduto e udito,
noi lo annunziamo anche a voi,
perché anche voi siate in comunione con noi.
La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo.
Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.

Dalla Prima lettera di Giovanni

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