Giovanni 12, 24-33
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.
Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò?
Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
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Della pagina di Vangelo di oggi scegliamo solo qualche versetto per poterlo adattare alla vita familiare.
L’amore vero chiede di uscire da se stessi e andare verso l’altro, di dare in dono all’altro la propria vita, di essere quel chicco di grano che muore e solo così è fecondo.
Siamo chiamati a fare dono della nostra vita all’altro, marito o moglie, perchè il nostro amore diventi segno di un amore più grande, quell’amore di Dio dal quale deriva.
Possiamo farlo? Certo! Gesù lo ha fatto e il frutto del suo donare la vita è stata la resurrezione, la vita vera e piena.
Nella vita matrimoniale a volte la nostra anima può essere turbata di fronte a una grande difficoltà. Dobbiamo cedere? rinunciare? No: “ma proprio per questo sono giunto a quest’ora!” Perchè è solo stando dentro quella difficoltà, quella sofferenza, che sappiamo fare come il chicco che dà frutto.
Gesù cerca appoggio nell’amore del Padre per essere forte e fedele alla sua missione. Non siamo arrivati fino al momento dell’angoscia solo per sperare che passi subito, ma per glorificare il Padre che ci ha donato quell’amore.
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