La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Norberto; S. Gerardo da Monza

s. Norberto; S. Gerardo da Monza

Lc 5, 36-38

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai farisei e agli scribi una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi».

#vecchio/nuovo #cuoreaperto/chiuso 

Due parole ritornano in questi pochi versetti del cap. 5 di Luca: vecchio e nuovo.
Termini semplici, usati nel linguaggio comune in contrapposizione uno con l’altro…
Nella parabola che Gesù racconta l’ingresso del nuovo produce qualcosa di forte, provoca conseguenze, strappa, spacca, insomma il nuovo che avanza porta con sè una trasformazione decisamente invadente!
Chi è, dunque, questa novità? Credo che Gesù stia parlando di sé e della novità che il Suo Vangelo introduce nella storia. Non è un concetto, è una persona, la Sua persona, e la rivoluzione dell’amore che ha introdotto nel mondo, Lui che ha diviso in due la storia, in un prima e un dopo…

Come racconta nella parabola, Gesù rivela la reazione che ha registrato tante volte alla sua Buona Notizia , ovvero la rigidità e il rifiuto, il rinserrarsi dentro le proprie sicurezze…. Dopo duemila anni è mutato qualcosa? Perché siamo così ostili al cambiamento? Forse perché ci chiede di lasciare andare qualcosa, le nostre incancrenite sicurezze, la nostra confort zone, la ripetitività che magari ci annoia, ma ci rende tanto, tanto sicuri di noi…

Papa Francesco ci rivela che questo atteggiamento è frutto di una mancanza di Fede nello Spirito Santo; lasciamoci aiutare dalle sue parole:
“….l’uomo deve avere il cuore aperto». L’atteggiamento di chi dice: «Sempre è stato fatto così…» nasce in realtà da «un cuore chiuso». Invece «Gesù ci ha detto: “Vi invierò lo Spirito Santo e lui vi condurrà fino alla piena verità”». Dunque se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità. E la tua vita cristiana sarà una vita metà e metà, una vita rattoppata, rammendata di cose nuove, ma su una struttura che non è aperta alla voce del Signore…”

Quando Gesù ci promette una vita piena mantiene sempre la parola, ma ha bisogno della nostra disponibilità a lasciarlo entrare e permettere che ci lavori, ci invada con la sua presenza: è un rischio, certo! Ma è la condizione obbligatoria per poter sperimentare la sorpresa che lo Spirito porta con sé.
Ma noi siamo disposti a rischiare? Siamo sinceri quando affermiamo di voler vivere davvero? Siamo pronti a lasciarci invadere dalla primavera che lo Spirito irradia nella nostra vita?

Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore,
il suo amore è per sempre.
(Salmo 117)

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