Mt 10. 40-42
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Oggi il vangelo ci invita a scomodarci.
Gesù ha appena mandato i discepoli in missione e continua il suo insegnamento.
L’ esortazione è ad uscire dalla “confort zone”, ad accogliere l’altro, a fare posto a coloro che incontriamo nella nostra vita, possono essere i familiari, i nostri colleghi di lavoro, i compagni di studio.
Accogliere un piccolo è accogliere Gesù. Sappiamo che al suo tempo i piccoli erano considerati un nulla, senza valore.
Possiamo pensare a quali sono i piccoli che incrociano la nostra strada.
Bastano cose semplici, pensiamo d’estate quanto gioia ci può dare un bicchiere d’acqua: è sufficiente quel piccolo passo effettivo che posso fare.
Lasciarsi decentrare e accogliere il piccolo che siamo noi.
La prima cosa da fare è riconoscersi piccoli, bisognosi di cura e di Qualcuno che ci prenda per mano.
Affidare al Signore le nostre fragilità e le nostre ferite, solo così sarà più facile accogliere l’altro.
Sono capace di accoglienza? Accogliere l’altro è qualcosa di divino come ci ricorda Abramo alle querce di Mamre.
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