Mc 6, 7-13
Il Signore Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
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Il brano di oggi pone al centro della riflessione il tema della missione. L’invito di Gesù è mettersi al servizio dell’annuncio.
Possiamo scorgere due aspetti che vengono sottolineati come fondamentali nell’azione missionaria: da un lato la dimensione comunitaria della testimonianza evangelica caratterizzata dall’invio a coppie nel mondo, dall’altro l’affidamento alla Provvidenza, che avrebbe
agito sostenendo i discepoli durante il loro cammino.
Gesù invita i suoi discepoli a mettersi in viaggio vivendo l’esperienza di comunione per manifestare al mondo l’Amore che li guida, consapevoli che non è possibile essere testimoni credibili del Vangelo senza far esperienza di condivisione e sostegno reciproco, soprattutto quando il cammino si fa più complicato e sembra che il proprio annuncio non sia accolta dal mondo.
L’altro aspetto che coloro che si mettono alla sequela del Signore devono consolidare è l’affidamento nella Provvidenza che agisce e accompagna lungo il cammino. In particolare viene chiesto di avere “occhi nuovi” per vedere i miracoli che Essa opera. Andare oltre le paure e la richiesta di sicurezze che caratterizza l’uomo: ciò che viene chiesto è di confidare nella presenza e nella vicinanza del Signore che non abbandona.
Si tratta di due disposizioni d’animo che dischiudono lo spazio all’azione dello Spirito, che chiede all’uomo di lasciarsi plasmare dalla sua Forza.
Proviamo a recitare nella giornata di oggi questa preghiera di David Maria Turoldo dal titolo “Oltre l’evidenza” che invita a restare in ascolto della voce del Signore per poter cooperare con Lui nella reazione del suo progetto di Salvezza.
Padre, non sappiamo più ascoltare; Padre, nessuno più ascolta nessuno: nessuno sa fare più silenzio! Abbiamo perso il senso della contemplazione, perciò siamo così soli e vuoti, così rumorosi e insensati; e inevitabilmente idolatri!
Anche quando l’angoscia ci assale donaci, o Padre, di non dubitare; o anche di dubitare, ma insieme di sempre più credere: di credere alla tua fedeltà, al tuo amore al di là di tutte le apparenze; e con il tuo Spirito sempre presente nella nostra storia.
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