Matteo 23, 13-26
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva agli scribi ed ai farisei:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”.
Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”.
Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta?
Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.
Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».
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Quanti rimproveri nel Vangelo di oggi, “Guai a voi“. Sono il rovescio delle beatitudini poste all’inizio del Vangelo di Matteo.
Questi “segnali di pericolo” ci invitano a gettare la maschera che spesso indossiamo nelle relazioni con gli altri.
Quello scriba ipocrita di cui parla il Vangelo sono proprio io:
-quando ci nascondiamo dietro l’osservanza delle norme, ma non riusciamo a portare il cuore oltre l’ostacolo.
-quando portiamo la buona Notizia più per compiacere noi stessi, per sentirci importanti o apparire.
-quando rischiamo di chiudere il Regno dei cieli e far passare solo chi vogliamo noi; l’annuncio del Vangelo è per tutti.
La buona Notizia ha bisogno di testimoni che con gioia la sappiano portare dappertutto.
Quale guaio sento oggi vero per me?
Qual è la la spinta che mi porta a fare le cose?
Deponiamo davanti al presepe le nostre maschere per un Natale più autentico.
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