La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Stanislao

s. Stanislao

Gv 3, 7b-15

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

 

Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?».
Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose?

 

In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?

 

 

Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

#inquietudine  #Nicodemo #novità #rapporti #rinascere #vitaeterna

Nicodemo è un leader degli Ebrei, dottore della legge, fariseo e membro del Sinedrio; dalle tracce che il Vangelo fornisce a suo riguardo pare che Gesù lo abbia quantomeno in simpatia. La cosa che colpisce è che pur appartenendo alla cerchia del Sinedrio, ovvero al gruppo di coloro che si opposero a Gesù fino a decretarne l’eliminazione, Nicodemo non mette a tacere la domanda che il Signore gli fa nascere nel cuore, non soffoca l’inquietudine che la presenza di Gesù ha portato nella sua quieta esistenza. Questo è il primo aspetto che possiamo raccogliere per noi, cristiani di oggi: muoverci incontro al Signore disposti a lasciarci interrogare dalla novità che Egli porta nella nostra vita.

Ma leggendo il brano di oggi emerge chiaramente come Nicodemo sia prigioniero della propria forma mentis che lo imprigiona in una interpretazione della Parola riduttiva e spesso sterile; sembra che il piano sul quale Gesù conduce il pensiero del suo interlocutore sia ben più alto rispetto a quello nel quale i farisei, maestri in Israele, sono sepolti!

Gesù rivela la novità che Lui porta, la ri-nascita dallo Spirito che cambia il modo di concepire la vita e la vita stessa, tutta intera: porta Nicodemo a considerare come Lui e coloro che Lo seguono testimoniano l’incontro che hanno fatto, ri-nascono, ri-vivono tramite un modo nuovo di vivere la quotidianità.

Ancora, il livello del cambiamento è profondo e alto allo stesso tempo, ma si declina nella concretezza dei rapporti; eppure, sottolinea Gesù, chi non accoglie la testimonianza dei semplici che si decidono per la sequela di Cristo come può mutare lo sguardo anche nel considerare il mistero della vita eterna? Questa è la vera rivoluzione, che Gesù prova a spiegare a questo uomo saggio ma ancora troppo incastrato negli schemi della sua posizione. E raggiunge anche ciascuno di noi, chiedendoci di rinascere con Lui seguendo il suo modo di amare…

E sì, perché il brano si chiude con la rivelazione del modo attraverso il quale tale infinito amore si concretizza: lo abbiamo vissuto pochi giorni fa, lo abbiamo visto nella memoria della Passione, Gesù è innalzato da terra per permettere ad ogni uomo e donna della storia di avere la vita eterna. Gesù ama così.

E io? Sono disposto a perdermi per Lui?

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.
È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. (Dal salmo 92)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: