s. Teresa di Gesù Bambino

Lc 20, 1-8

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo,
sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: «Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità».

 

E Gesù rispose loro:
«Anch’io vi farò una domanda. Ditemi: il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?».

 

Allora essi ragionavano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché non gli
avete creduto?”. Se invece diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto
che Giovanni sia un profeta».

 

Risposero quindi di non saperlo.

 

E Gesù disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose»

Gesù istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo.
Gesù è un grande maestro che insegna con autorità.

Il concetto di autorità nel Vangelo si lega al servizio (“chi è il più grande si farà vostro servitore”).
L’auctoritas è in funzione della crescita dell’altro, volta a valorizzare l’altra persona, mettendo in luce il buono che c’è.

Preghiamo per tutte le persone che hanno autorità, a partire dai genitori e dagli insegnanti perché sappiano aiutare e far crescere le persone che sono loro affidate.

Nel tempio si accende una disputa proprio circa il ruolo dell’autorità. “Con quale autorità annunci il Vangelo? Da dove viene questo potere?” Tre sono le categorie avversarie di Gesù: scribi, capi del popolo e anziani.
Tutte figure legate al potere politico e religioso.

Gesù si toglie dall’impasse richiamando la figura di Giovanni Battista. Il suo Battesimo veniva dal cielo o dagli uomini?
Gli avversari si chiudono a riccio, non si lasciano interpellare dalla Parola di Gesù, evitando di prendere posizione.

Io mi chiudo a riccio o riesco ad ascoltare la Parola che mi coinvolge e mi interpella?
Aiutami a togliere tutte le interferenze per rispondere con gioia al tuo appello che oggi mi raggiunge.