Matteo 27,62-66
Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: “Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore disse mentre era vivo: dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: è risuscitato dai morti. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!”.
Pilato disse loro: “Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete”.
Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.
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Il racconto che chiude la Passione di Gesù sembra pervaso di ironia: le parole dei Sommi sacerdoti e dei Farisei citano l’annuncio della risurrezione da parte di Gesù ma ritengono che le sue affermazioni siano quelle di un impostore.
Hanno anche una seconda paura: l’annuncio, da parte dei discepoli, di quanto Gesù aveva detto e che questo annuncio possa essere confermato dal reale svolgersi degli avvenimenti.
La Parola fa paura, Sommi sacerdoti e Farisei temono che quella paura possa diventare storia e allora cercano, ancora una volta, di imprigionare quella Parola: ma la loro paura fa sì che quella Parola sia più autenticamente testimoniata. Se il mondo pagano, rappresentato da Pilato, rifiuta di essere complice, saranno i Giudei, con l’involontario gesto profetico di far porre i sigilli al sepolcro, a custodire la morte di Gesù, e ne diventeranno, loro malgrado, gli annunziatori alla città e al mondo.
In questo giorno di silenzio, di solitudine, di fiduciosa attesa – come scrive don Enrico Magnani – restiamo al sepolcro, poiché ogni sigillo, ogni pietra possano essere frantumati, ridotti al nulla dalla potenza di amore dell’opera di Dio Padre, nel Figlio Gesù.
E ora preghiamo utilizzando le parole della Liturgia del Monastero di Bose del Sabato Santo:
Padre dei viventi, in questo mattino noi to lodiamo
con quanti avevano preceduto tuo Figlio nella morte
e sono stati visitati da lui, sceso agli inferi, per ridar loro vita:
guarda all’umanità intera che attende di essere liberata dalla corruzione
e concedi, a tutti, di partecipare alla gloria dei figli e delle figlie di Dio,
nella luce che viene, Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore.
Amen.
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