Luca 11,37-42
In quel tempo. Mentre il Signore Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo.
Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.Allora il Signore gli disse:
«Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?
Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da
parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle».
Gesù, che amava molto i momenti conviviali, è invitato a pranzo da un uomo religioso, un fariseo. Quest’ultimo si meraviglia che il Maestro non faccia le abluzioni rituali prima del pasto. Gesù allora reagisce con parole che mettono in luce il suo vero bersaglio: l’ipocrisia cioè il comportamento di chi fa tutte le sue opere per essere ammirato dalla gente.
Privilegiare l’esteriorità all’interiorità: questo il rischio che corrono i farisei, rischio che tuttavia corriamo anche noi, oggi, nel nostro vivere quotidiano.
Gesù ci insegna davvero a guardare col cuore, a giudicare con tenerezza, ad andare all’essenziale, a conservare con intelligenza i gesti, i riti, le abitudini riempiendole però di significato e di verità e a dare piuttosto in elemosina quello che c’è dentro.
Frase misteriosa, eppure densa di profezia, quella che Gesù pronuncia: l’elemosina che siamo chiamati a dare non è solo quella (e doverosa) che dobbiamo al fratello povero ma, soprattutto, quella molto più difficile di noi stessi. Gesù ci invita a dare in elemosina la
nostra stessa vita, a donarla a Lui perché la faccia diventare testimonianza per i fratelli.
Occorre quindi mettersi in gioco là dove siamo: ci è chiesto di elemosinare un sorriso, di augurare il bene alle persone che incontriamo, di pregare anche per chi facciamo fatica ad accettare.
Il nostro Dio generoso e misericordioso ha dato in elemosina tutto se stesso, totalmente e definitivamente donandosi all’umanità con cuore libero e generoso.
Rendici capaci, Signore, di elemosinare la nostra vita per tutti coloro che entrano a far parte della nostra vita.
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