Mt 26, 59-64
In quel tempo. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro il Signore Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”».
Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio».
«Tu l’hai detto – gli rispose Gesù –; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».
La legge ebraica richiedeva che, per prevenire false accuse, ci volessero almeno due testimonianze che concordassero prima di condannare qualcuno per un misfatto. Per questo i giudici aspettano che se ne presentino due che formulino la medesima accusa.
I capi religiosi cercano di rispettare la legge in tutti i suoi aspetti tranne quello più importante, la giustizia, per ottenere la sentenza di morte del Figlio di Dio in modo legale.
C’è quindi la testimonianza dei due del popolo, che in fondo non dicono proprio il falso, perchè Gesù ha veramente pronunciato quella frase che loro riferiscono. Poi c’è la testimonianza di Gesù che si proclama Figlio di Dio. Ma non gli credono, anzi più avanti diranno che ha bestemmiato!
Risulta così evidente che i sacerdoti, il sinedrio e anche il popolo non hanno nessuna intenzione di credere a quanto dice quel prigioniero, sono pieni della loro presunzione di essere nel giusto, anche se più volte sono stati testimoni del suo operato.
E noi? Siamo facili al giudizio sugli altri? Ci sentiamo sempre nel giusto?
Mi è piaciuto molto l’intervento di Papa Francesco domenica scorsa a “Che tempo che fa”. E’ stata un concentrato di catechesi espressa con la semplicità tipica di questo Pontefice. Parlava del “chiacchiericcio”: quella sottile maniera di insinuare un qualche giudizio sul prossimo che alla lunga distrugge,, divide, mette in cattiva luce, presume chi lo fa di essere nel giusto.
Questo è dare falsa testimonianza di Gesù.
Come credenti siamo “responsabili” di Dio. La via che rende Dio accessibile agli uomini è la testimonianza della vita dei credenti.
Non possiamo e non dobbiamo giudicare gli altri.
Fa’ , o Signore, che non giudichi in base a ciò che vedono i miei occhi
e secondo ciò che dicono gli uomini,
ma che possa discernere con vero giudizio
tra le cose visibili e spirituali,
e soprattutto che possa chiedermi sempre ciò che è più gradito alla Tua volontà.
Amen
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