Matteo 5, 31-32
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”.
Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
#amoreperUomo
Questa pericope del vangelo di Matteo parla chiaramente del sesto comandamento, “Non commettere adulterio”, portandone una visione nuova.
Ci sono però altre riflessioni che si possono trarre e una riguarda proprio questa nuova visione dei comandamenti e più in generale della Legge, portata da Gesù. Egli non cambia la legge antica ma ne dà compimento (“Non sono venuto ad abolire, ma a compiere la legge e i profeti“, Mt 5, 17). Da questo brano, infatti, è chiaro come, ancora una volta, Gesù metta davanti il bene e l’amore per l’uomo rispetto alla legge, che per il bene e l’amore dell’uomo è stata fatta.
Possiamo provare a ragionare su due tipi di “strumentalizzazione” della legge che potrebbero portare a due tipi di comportamenti, da evitare.
Il primo è l’iper-giudizio su noi stessi, dove la legge rischia di essere “storpiata” dal nostro senso di colpa o dalla nostra tendenza a voler essere “perfetti cristiani perché seguiamo pedissequamente tutti i precetti”, rischiando di non lasciare spazio all’amore di Dio per noi.
Il secondo riguarda l’iper-giudizio sugli altri, dove la legge rischia di diventare moralismo fine a sé stesso e non lascia spazio all’amore da cui essa stessa nasce e all’amore per i fratelli.
S. Agostino dice “Ama e fai ciò che vuoi”. Molto si può dire di questa breve e potentissima frase. Mi limiterei a riportare una domanda: ciò che faccio (in questo caso specifico riguardo la Legge di Dio e i comandamenti) lo faccio per amore? Amo la legge del suo significato e senso vero per amare il Signore, i fratelli e me stesso nel cammino con Lui e loro?
Aprimi gli occhi perché io veda
le meraviglie della tua legge.
Io sono straniero sulla terra,
non nascondermi i tuoi comandi.
Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi precetti in ogni tempo.
Tu minacci gli orgogliosi;
maledetto chi devìa dai tuoi decreti.
[…] Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi dono della tua legge.
Ho scelto la via della giustizia,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore,
che io non resti confuso.
[…] Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge
e la custodisca con tutto il cuore.
Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in esso è la mia gioia.
[…]Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera,
perché confido nei tuoi giudizi.
Custodirò la tua legge per sempre,
nei secoli, in eterno.
(dal salmo 119)
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