La bellezza è negli occhi di chi contempla

san Giovanni Damasceno

san Giovanni Damasceno

Mt 15, 10-20

Riunita la folla, il Signore Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».

 

Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

 

Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola».

 

 

Ed egli rispose: «Neanche voi siete ancora capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. Queste sono le cose che rendono impuro l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l’uomo».

#custodireilcuore #luce #aprirsi #profumo

Siamo nel periodo centrale dell’Avvento ambrosiano e la Liturgia ci offre l’occasione per andare al cuore della questione. Le parole di Gesù oggi ci pongono di fronte fondamentale: come custodire il nostro cuore?

Nella prospettiva farisaica era sufficiente salvaguardarci da ciò che proveniva dall’esterno, Gesù invece va alla radice: tutto si gioca nel luogo delle nostre scelte.
Di fronte alla nostra frenetica quotidianità, davanti alle ferite e alle paure che ci bloccano, siamo chiamati a proteggere il nostro cuore dai pensieri che potrebbero indurci ad agire contro l’altro considerandolo un ostacolo alla nostra felicità.

È un richiamo a lasciarci illuminare dalla Grazia per far entrare la Sua Luce, come sembra suggerirci in questo suo componimento Chandra Livia Candiani:
“Per avere luce
bisogna farsi crepa,
spaccarsi,
sminuzzarsi,
offrire”

Un invito ad essere capaci di aprirsi all’altro e come un fiore sprigionare il profumo di Gesù nei luoghi dove siamo chiamati ad annunciarlo, come afferma San Paolo “Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo” (2Cor 2,15)

Una preghiera di Don Tonino Bello ci può accompagnare nella giornata di oggi per poter vivere la nostra autenticità «Signore toccami il cuore e rendimi trasparente la vita, perché le parole
non suonino false sulle mie labbra».

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