Quando si è piccoli, si scopre il mondo: come funziona, come cadono le cose e che rumore fanno. Si scoprono i sapori del cibo. Tutto è nuovo ed affascinante.
Quando si è ragazzi, si vuole andare alla scoperta del mondo, ma soprattutto degli altri. Ma quando si è anziani (e usiamola senza paura questa parola), c’è ancora qualcosa da scoprire?
Nella vita c’è sempre qualcosa da scoprire. Certo, cambiano i nostri interessi, le prospettive, e così anche le cose che vogliamo scoprire.
L’età porta a fare bilanci e a scoprire che sarebbe stato bello capire i nostri genitori, perché ora riusciamo a sentire quello che sentivano loro quando noi eravamo ragazzi.
La scoperta più importante della mia vita è stata capire che non siamo fatti per vivere da soli, e che abbiamo bisogno di amare e di essere amati.
Da ragazza ho scoperto, durante un campo di lavoro, che il Dio di cui avevo sempre sentito parlare era diverso da come me lo avevano raccontato. Mi amava e mi stava accanto. Qualunque errore io facessi, non mi lasciava sola.
Poi, in un momento difficile, durante una malattia grave, ho scoperto che non era onnipotente: non poteva fare sempre ciò che voleva, ma poteva sempre amarmi e starmi accanto.
Ho anche imparato, attraverso i miei quattro figli, che l’amore non ha limiti, che si può amare ognuno in modo diverso, e che c’è sempre spazio per amare altri.
Tante sono le persone che ho imparato ad amare e tante altre ne incontrerò da amare. La vita mi farà scoprire nuovi incontri, nuove storie, e nuove persone da abbracciare e a cui trasmettere speranza, anche in momenti difficili.
Quella speranza che a me è stata donata dalla fede e che, per questo, non delude, come dice Papa Francesco, in occasione di questo Giubileo.
Donatella (LMC)
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