Lc 12, 22-31
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito.
Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre.
Quanto più degli uccelli valete voi!
Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede.
E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.
Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta».
#creatura #valore #giustizia
Incredibili queste parole, potrebbero buttarci nello sconvolgimento: come? Gesù vuole che non lavoriamo, non ci procuriamo del cibo e dei vestiti, di tutte le cose di cui abbiamo bisogno per vivere? Impossibile…. E ancora più assurde paiono le parole di Paolo nella Lettera ai Romani: “Il giusto per fede vivrà”. Non si vive di “aria” né di “fede”…. Soprattutto ai giorni d’oggi, dove tutto si calcola in base al prezzo in denaro, ma si perde il valore delle cose.
Trovo, allora, la chiave per comprendere la liturgia di oggi proprio nella parola “Giustizia“. Non posso che leggerla alla luce della settimana Laudato Si’ conclusa da poco.
Il Vangelo di oggi ci ricorda che l’uomo fa parte del creato, è figlio amato da Dio. Il suo valore è incommensurabile! La giustizia è vivere in armonia con il creato e i suoi abitanti. Papa Francesco lo ricorda nell’enciclica: i problemi dell’ambiente sono legati ai problemi degli uomini e donne, dei popoli che abitano la terra. Prendersi cura del creato è indelebilmente connesso alla cura dei fratelli/sorelle.
Dunque, i vestiti, il cibo, ogni cosa di cui godiamo ci deve ricordare il legame con chi lavora, con chi produce, con chi vende e compra quei beni, in ultima o prima istanza ci ricorda il legame con Dio Creatore; spesso c’è sfruttamento, arricchimento ingiusto, illegalità, mancanza di dignità. Non può andarci bene preoccuparci del vestito e non dello sfruttamento delle risorse del pianeta; del cibo, se frutto di lavoro non rispettoso dei diritti del lavoratore.
La vita e il corpo, cioè le persone, valgono molto più delle cose. Spesso ce ne dimentichiamo, guardiamo solo al risparmio per il nostro portafoglio. Ancora più spesso ci dimentichiamo di chi muore di fame, di siccità, di povertà, di guerra, di violenza, subendo atroci ingiustizie. “Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta” ci ricorda la conclusione del brano di oggi.
Nelle parrocchie dove ancora oggi si celebra il Corpus Domini, ricordiamo qual è il cibo davvero essenziale per l nostra esistenza!
Ricordiamoci oggi che ciascuno di noi è creatura preziosa agli occhi di Dio, Egli si prende cura amorevolmente di noi suoi figli e di ogni cosa per il bene di tutte le creature. Ringraziamo il Padre per questo sua tenerezza e per tutti i doni che ci affida responsabilmente, perché nulla di necessario possa mancare mai a nessuno.
Continuiamo a contemplare la bellezza dei campi, del cielo, della terra, dei fiori e il volto di chi ci cammina vicino, comportiamoci finalmente da fratelli e sorelle!
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