Matteo 17, 24-27
In quel tempo. Quando furono giunti a Cafarnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
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Il centro del brano si trova alla fine del versetto 26: i figli sono liberi. Un esempio è stato Stefano, ricordato oggi come protomartire.
È affermato il principio della libertà cristiana: siamo figli di Dio Padre e l’unica tassa da pagare è l’amore fraterno. “Non abbiate tra voi nessun debito se non quello dell’amore vicendevole”.
L’amore del prossimo è il compendio di tutta la legge: chi ama il fratello ha adempiuto tutta la legge.
Questa è l’essenza del vangelo: il nostro rapporto con Dio è quello di figli, cioè un rapporto di libertà, non più basato sulla legge. La legge pone norme e divieti anche giusti, ma non dà la forza per vivere ciò che prescrive e per evitare ciò che vieta.
L’amore, invece, fa fare tutto con serenità, con spontaneità, con libertà, con intelligenza.
E il nuovo principio della vita, quindi è lo Spirito santo, cioè l’amore. Quello stesso amore che lega il Figlio con il Padre e che è così concreto da essere Persona della Trinità.
Preghiera
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Il Signore agisce con giustizia
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Buono e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Dal Salmo 103 (102)
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