Sul giornale ho appena letto che la prossima settimana viene inaugurato un nuovo negozio in città. Si trova lungo una delle vie del centro, non lontano dall’isola pedonale e vicino ad una scuola superiore.
Si chiama Share = condividi: è un negozio di moda sostenibile e sociale!
I valori fondanti del progetto sono l’ecologia, la lotta contro lo spreco e l’accessibilità. La scelta di vendere abiti usati nasce dalla volontà di ridurre lo spreco dando una seconda vita ai capi d’abbigliamento. Il consumo di beni di seconda mano, inoltre, riduce l’uso di materie prime come l’acqua; è un gesto concreto che ciascuna persona può fare per la tutela dell’ambiente. I capi venduti sono selezionati accuratamente da tutta Europa, igienizzati e distribuiti nei vari negozi a prezzi accessibili per una vasta clientela. Il commercio per il grande pubblico si unisce alla cooperazione sociale, creando opportunità di impiego.
Tra i più giovani in Italia, come in altri paesi europei, sta emergendo una maggiore consapevolezza rispetto al consumo, soprattutto nell’ambito dell’abbigliamento, dove quello che si indossa esprime anche quello che si è. Per i cosiddetti millennials, vestire abiti usati non è una scelta di ripiego, ma è parte di uno stile di vita attento all’ambiente e alle ricadute sociali dei propri comportamenti.
Io non sono certo una millennials ma questo negozio lo aspettavo da tempo, tanto che in casa, mese dopo mese, nell’attesa, ho riempito di vestiti che non mi vanno più bene o che non uso (acquisti sbagliati talvolta) un grande sacco di carta: non vedo l’ora di portare il sacco a questo negozio e di scegliere lì qualche capo interessante da indossare!
Silvia N.
1 comment
Ilaria S.
21/11/2021 at 12:05 amUn negozio identico nel nome, per cui credo sia lo stesso “brand”, c’è a Varese. Non si possono lasciare abiti.. Se non appunto acquistarli. Ma si possono lasciare nei contenitori gialli con la scritta “reti riuse Caritas Ambrosiana”.