A partire da oggi pubblicheremo ogni venerdì un brano tratto dall’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, accompagnato da una breve riflessione di alcuni soci di AC, prodotta negli scorsi mesi del 2020, nel pieno della pandemia che ancora segna il nostro tempo.
LS n 139
Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati.
Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei suoi modi di comprendere la realtà. Data l’ampiezza dei cambiamenti, non è più possibile trovare una risposta specifica e indipendente per ogni singola parte del problema.
È fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale.
Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura.
L’emozione che suscita un tramonto infuocato, la spensieratezza che offre il profumo dei tigli, il senso di immensità sotto il cielo stellato o il respiro libero davanti all’orizzonte sconfinato del mare.
Queste vibrazioni potrebbero bastare a ricordarci il nostro essere tutt’uno con la natura. Se ce ne fossimo scordati, la pandemia recente ha richiamato con potenza la condizione di cui dobbiamo essere consapevoli: siamo una sola grande famiglia, originariamente connessi alla natura che non ci circonda, ma di cui siamo parte.
Abbiamo bisogno di coltivare uno sguardo che tiene insieme l’emarginato e una foresta minacciata, un fiore che sboccia e il sorriso di un bambino, i migranti in fuga e la siccità crescente. Uno sguardo che ha cura dell’insieme. Così possiamo trovare strade nuove per segnare positivamente il nostro tempo.
Alberto Galotta (Sga)
Ecco la preghiera che ci accompagnerà ogni venerdì di questo anno speciale, indetto dopo i 5 anni della Ludato Si’, a maggio 2020 da Papa Francesco, nel pieno della pandemia.
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