Seconda voce giovane nel mese missionario, tramite il percorso Pime “Giovani e Missione”
Quest’estate sono partita insieme a Maria e a Pasqualina, due ragazze più o meno della mia età, per vivere per un mese un’esperienza di missione in Cambogia (Asia). Sono partita senza sapere prima chi fossero le mie compagne, dove sarei stata e cosa avrei fatto.
Ci siamo totalmente affidate a Kristofia, il padre del Pime che ci avrebbe ospitato lì, il nostro punto di riferimento, la nostra sicurezza, un prete con una fede davvero salda. Lui ha pensato con cura ad ogni giorno di questo mese per permetterci di vivere ogni momento in pienezza e sin dal primo giorno ci ha amato come se fossimo sue figlie.
I primi giorni in Cambogia ci ha fatto conoscere, a livello turistico, Phnom Phen, la capitale e la parte economicamente più sviluppata del Paese e poi ci ha fatto scoprire i diversi villaggi intorno, nella Cambogia “più profonda”.
Grazie a lui, durante questo mese, abbiamo avuto la possibilità di incontrare varie realtà del paese, di conoscere persone e storie e di vivere diverse esperienze di convivialità insieme agli abitanti dei villaggi cambogiani.
Nelle due settimane centrali della missione abbiamo insegnato qualche nozione di inglese ai bambini della scuola dell’infanzia e della primaria e pensato a momenti più ludici per i ragazzi del villaggio del post scuola.
È stato molto emozionante vedere come in ogni esperienza i bambini partecipavano con gioia ed entusiasmo alle nostre proposte, anche quelle più semplici, e come le loro insegnanti si sono fidate di noi e ci hanno aiutato nella realizzazione dei nostri mini progetti.
A Kompong Thom, invece, il villaggio dove abbiamo passato gran parte del tempo, abbiamo portato un breve progetto pensato per avvicinare gli adolescenti cambogiani alla musica, insegnandogli a suonare qualche strumento musicale.
Abbiamo avuto la fortuna di svolgere queste attività ogni giorno e questo ci ha permesso di costruire relazioni quasi fraterne con i ragazzi che sono stati con noi questo mese.
Ogni giorno è stato ricco di sorprese, di meraviglia, di colori, di esperienze che porterò negli occhi, nella mente e nel cuore.
Al momento del ritorno a casa, prego per tutti questi khmer, abitanti di questa terra colorata, perché possano vivere una vita serena, nonostante le difficoltà, per queste ragazze che sono partite con me, con cui ho condiviso tanta vita in questi giorni e per me, perché io possa conservare con cura la vita piena di questi giorni, per essere ancora più credibile nella testimonianza del suo Amore grande.
Ringrazio chi mi ha permesso di vivere quest’esperienza,
ringrazio chi ha dato contributi preziosi da portare a padre Kris,
ringrazio Dio per ricordarmi ogni giorno che Lui mi ama e che é con me sempre.
Auguro a tanti giovani di vivere esperienze tipo la mia, quelle che non puoi spiegare troppo a parole, ma che se le vivi ti lasciano disarmato e ti travolgono di quell’amore potente che ti scalda il cuore e che dà sapore alla vita.
Valentina De Donato
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