Luca 9, 46-50
In quel tempo. Nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora il Signore Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi.
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La domanda che hanno nel cuore i discepoli è spesso anche la nostra: anche noi abbiamo il desiderio di essere primi, di farci vedere, di conquistare un like in più, di ricevere un elogio.
Che bello! Gesù non li rimprovera ma aiuta a purificare il desiderio evidenziando chi sia il più grande.
I desideri ci aiutano a camminare ma non sempre sappiamo cosa è meglio per noi.
Ecco che ci viene in aiuto l’immagine di oggi: Gesù pone al centro un bambino.
Il bambino non aveva nessuna dignità e tutela, era ultimo tra gli ultimi.
Ecco la logica di Dio, certamente controcorrente e fuori dai nostri schemi. Mettersi dalla parte dei piccoli, di coloro che sono feriti ed esclusi.
Mi viene in mente Giorgio La Pira che è stato sindaco di Firenze e ha sempre avuto uno sguardo sulla città a partire dagli ultimi.
Nelle mie relazioni so dare valore agli altri ,senza sequestrarli o sottometterli?
Riesco a sentirmi piccolo in modo da sentire l’abbraccio di Gesù per me?
Quali sono i miei desideri?
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