La bellezza è negli occhi di chi contempla

ss. Gioacchino ed Anna

ss. Gioacchino ed Anna

Luca 11, 21-26

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.

 

Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

 

 

Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

#difendere #custodireilcuore #ciòcheconta #vuoto/pieno

In questo brano Gesù inizialmente parla della forza con cui difendiamo qualcosa di nostro, della forza fisica e non solo, ma comunque di una forza che siamo tutti bravi a mettere in campo quando qualcuno ci tocca le nostre cose. Ultimamente, poi, siamo bravissimi a mettere allarmi da tutte le parti, blocchi di qualsiasi tipo anche sul PC, sul cellulare… come se chi ci sta attorno fosse sempre pronto a voler entrare in possesso di qualcosa di nostro, dobbiamo difendere strenuamente ciò che possediamo.
Non possiamo negare che ci siano persone che effettivamente hanno come obbiettivo quello, ma io sono sempre dell’idea che siano una minoranza, che dobbiamo aver più fiducia nella gente.
Più difendiamo e più gli altri credono che abbiamo da difendere chissà cosa e forse chi ha il cuore cattivo viene indotto anche da questi nostri atteggiamenti.

Ma passiamo ad un livello più profondo: quando Gesù parla di custodire ciò che è nostro sta parlando di custodire il nostro cuore, di non lasciarlo in balia di tutto ciò che succede intorno a noi, delle nostre emozioni, del “così fan tutti”.
Se permettiamo a tutte le cose, tutti gli stimoli di entrare in noi e sbatacchiarci di qua e di là,  va a finire che non ci accorgiamo più che il nostro cuore finisce in balia di qualcun altro o qualcos’altro e tornare indietro poi é sempre più difficile.
Quando Gesù dice che lo spirito torna, trova la casa spazzata, vuota e quindi chiama altri spiriti, ci sta mettendo in guardia proprio da questo: se ciò che conta, ciò che sappiamo essere il vero modo di Amare, ciò che ci rende davvero felici, lo lasciamo andare e lo dimentichiamo, permetteremo al nostro cuore e alla nostra testa di riempirsi di altre cose più facili, più tangibili, più raggiungibili ma anche più effimere, veloci, ingannatrici….che ci portano ad essere peggio di prima.

Amare come chiede Gesù comporta fatica, non dobbiamo aver paura di farne, non dobbiamo scappare dalle cose più difficili ma che alla fine sono quelle che ci fanno vivere bene, che ci lasciano sereni, che ci fanno puntare alla vita eterna.

Io ho cura del mio cuore? Cerco di riempirlo delle cose vere?
In questo momento della mia vita su che cosa devo lavorare?

Puntiamo sempre a cose grandi, puntiamo a volare alto e insegniamo questa cosa ai nostri ragazzi, ai nostri giovani, aiutiamoli a riempire il loro cuore delle cose vere, potranno vivere la loro adolescenza e giovinezza in questo mondo attuale, ma con il cuore saldo di chi si sa divertire ma sa anche ciò che conta. Finita l’esperienza con gli 80 ragazzi delle medie non posso fare altro che ringraziare perché, nonostante la fatica fatta, possiamo dire di aver dato loro una bella possibilità, di averli “tampinati e ritampinati” con cose positive che se all’apparenza ci sembrava non ascoltassero, porteranno nel loro bagaglio di vita.

Grazie, Gesù, per queste possibilità che ci dai, dacci la forza, nella nostra piccolezza, di continuare a seminare per lasciare segni belli del tuo Amore.

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