La bellezza è negli occhi di chi contempla

ss. Nabore e Felice

ss. Nabore e Felice

Luca 10, 1b-7a

In quel tempo. Il Signore Gesù designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

 

 

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa».

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Il brano che ci regala oggi la liturgia mi fa sempre stare bene, perché Gesù invia i suoi discepoli due a due; nella missione a cui li ha chiamati li ha pensati insieme.
Quante volte essere insieme ci sostiene, ci dà forza, ci sprona, ci fa stare “sul chi va là”, ci fa gareggiare nella stima, ci fa confrontare, ci fa uscire da noi stessi…
Alcune volte effettivamente la solitudine ci può far frenare, ci fa domandare il perché delle cose, ci fa prendere dalla pigrizia… In realtà le occasioni in cui siamo soli soli sono davvero poche, se non proprio minime.
A volte non bisogna per forza essere vicini fisicamente, o comunque non sempre si riesce ad esserlo, ma sapere che un’altra persona ci é accanto anche da lontano ci dà la forza per proseguire.
Poi, certo, condividere dal vivo una stessa esperienza rende tutto più bello, ma io sono convinta che anche la vicinanza da lontano può fare tanto.

E poi, credo che il cristiano debba sempre sentirsi accompagnato da Dio e quindi non dovremmo mai soffrire fino in fondo la solitudine.

Quando mi capita di sentirmi solo?
Come cristiano so appoggiarmi a Gesù in questi momenti?

Gesù li mandò davanti a sé, per aprire a Lui la strada, preparare la gente all’ascolto…forse a noi più che aprire una strada é chiesto di gioire lungo questo percorso, di testimoniare che siamo Amati e vogliamo amare a nostra volta. Ed è proprio con questo spirito che sto vivendo in questi giorni il mio servizio ad 80 ragazzi delle medie…io e un’amica ci siamo messe a disposizione come “tutto fare” per accompagnare i ragazzi in montagna e vivere con loro questi giorni.

Aiutaci ad essere sempre tuoi testimoni, a non dare per scontato che qualcuno altro possa fare il nostro lavoro e soprattutto aiutaci, Gesù, a sentirci operai nel nostro quotidiano, perché tutti siamo chiamati al servizio nella “tua messe”.

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