ss. Ponziano e Ippolito

Lc 12, 22-26

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Per questo io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete.

 

La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito.

 

 

Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi!

 

Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?

 

Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto?».

38 anni fa, avevamo scelto questo brano di Vangelo per la celebrazione del nostro matrimonio. Ricordo la sorpresa del sacerdote nel commentarlo, per la prima volta, a suo dire, in uno sposalizio, ma non per chi conosceva il desiderio di radicalità evangelica che animava i nostri cuori, che si era espressa anche nella scelta di fare un semplice rinfresco con tanti amici, un semplice vestito sia per la sposa che per lo sposo, niente bomboniere …

Quelle scelte le rifarei anche oggi, ma…. quanta strada doveva fare la nostra famiglia (e ancora la sta percorrendo…) tra gioie e dolori e quanto discernimento è stato ed è necessario per imparare di volta in volta, a stare davanti alla realtà di tutti i giorni senza soccombere alle ansie, alle paure, alle fatiche …!

“Non preoccupatevi…”: tre volte lo ripete qui, ma… è un bel dire! Eppure piano piano mi rendo conto che, man mano che il tempo passa, quando nel Padre Nostro dico “Sia fatta la tua volontà“, la mia voce è più sicura, perché so che la volontà di Dio su di me, su di noi, su di te è la mia, la nostra, la tua felicità!

Condizione indispensabile non è un fare delle cose, anche buone, ma un essere in comunione con Gesù risorto e vivo, tenendo ben presente la sua Parola e mendicando in ogni momento la pienezza dello Spirito Santo, l’ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo e Divina Provvidenza che ci fa cantare: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla..!“