La bellezza è negli occhi di chi contempla

ss. primi martiri della s.Chiesa romana

ss. primi martiri della s.Chiesa romana

Lc 8, 19-21
Andarono dal Signore Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».

 

Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

In questo brano Gesù spiazza i suoi interlocutori: di fronte alla notizia che i suoi familiari desiderano vederlo risponde affermando che i legami familiari non sono solo quelli che intendiamo solitamente noi.

La fratellanza cristiana tra gli esseri umani nasce dal fatto che siamo figli dello stesso Dio, dono che ci è stato dato attraverso il Battesimo. Attraverso questo sacramento siamo rinati a vita nuova e siamo chiamati a vivere la nostra vita alla luce del Vangelo e guidati dalla forza dello Spirito Santo.

In queste righe emerge chiaro il richiamo, se vogliamo metterci alla sequela di Gesù, di porci in ascolto della sua Parola. Siamo chiamati a far silenzio dentro di noi per far risuonare la voce di Gesù che parla al nostro Cuore. Si tratta di una voce che giunge in profondità e che raggiunge l’uomo e lo invita a realizzare pienamente il desiderio che abita in lui e che trova pienamente risposta.

L’altro aspetto a cui fa riferimento Gesù è che si possa pienamente essere suoi discepoli solo vivendo una vita che abbia il Vangelo come bussola che orienti le scelte di ogni giorno. Non basta dunque solo l’ascolto, ma è fondamentale mettere in pratica la parola che Gesù ci ha annunciato. In particolar modo ciò vale nei rapporti interpersonali e nelle relazioni che sono l’essenza della nostra vita.

I due elementi su cui siamo chiamati a riflettere sono la contemplazione e l’azione: sono i due aspetti che devono essere illuminati dalla Grazia e che si influenzano vicendevolmente nella nostra vita. Per incamminarci su questo percorso facciamo nostre le parole di Don Tonino Bello che afferma: “Il credente, il cristiano, deve essere sempre uno che ha l’orecchio teso all’ascolto della verità, che può venire anche da fuori. Dio si rivela anche agli altri.”

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