Giovanni 14,19-26
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo
a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
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L’amore genera una comunione. Chi ama me sarà amato dal Padre mio …
Che belle parole di speranza, di condivisione e di amore. Il Figlio di Dio, incarnandosi nella nostra
condizione umana, per via dello Spirito Santo, si è sempre sentito una cosa sola con il Padre.
Noi dobbiamo tenere nel nostro cuore e nella nostra mente il Padre e Gesù. Noi figli, che siamo in relazione con Lui, dovremmo vivere fraternamente tra noi, grazie alla propensione di riconoscere Gesù in ogni persona che incontriamo.
Giovanni parla contemporaneamente del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ci spiega che lo Spirito Santo, colui il cui nome è Paraclito, cioè “chiamato a stare presso di noi”, insegnerà e
ricorderà ai discepoli tutto ciò che riguarda il Figlio e il Padre.
Invochiamo, quindi, ogni giorno lo Spirito Santo, perché sia guida dei nostri passi, illumini le nostre scelte e ci spinga sempre più nell’amore del Figlio e del Padre
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