La domenica dopo l’ottava di Natale, è la domenica prima dell’Epifania, ci sembra un pò strano vedere Gesù così grande che insegna nella sinagoga di Nazaret, ma la liturgia attraverso questo brano del Vangelo di Luca, ci fa contemplare la Sapienza uscita dalla bocca di Gesù stesso che in quel momento, dopo aver letto il rotolo del profeta Isaia, dice ai presenti che si è compiuta la scrittura annunciata secoli prima, Lui è l’inviato da Dio che porta ai poveri il lieto annuncio e la Grazia del Signore.
Gesù, tornando in Galilea, comincia a predicare anzitutto là dove la Sua Parola comincia ad avere buona risonanza, ascolto attento e disposto. Tanto che – dice sempre Luca – tutti “gli rendevano lode”. Gesù inizia la Sua predicazione alla grande, in modo decisamente promettente. Così decide di andare anche a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. E tramite la lettura del profeta Isaia ci dice che Lui è la buona notizia, il Vangelo per noi che lo ascoltiamo: “oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato.”
Anche tu questa mattina ti sei alzato, sei uscito per andare a Messa o in oratorio, per incontrare gente. Sei entrato in chiesa e, senza neppure il tempo di organizzare troppo i tuoi pensieri, ti senti dire: fermati un attimo, ascolta, Io sono la più bella notizia per te, oggi. Su di me puoi ancora contare. Non ti sto imbrogliando, non ti sto ammaliando. Fidati di me. Semplicemente: seguimi!
Ci portiamo dentro un tale bisogno di notizie sincere, di uno sguardo che non ci imbrogli più, di una stretta di mano che sia davvero sincera che al momento fatichiamo a credere che tutto questo sia vero. Ma proprio questo è Gesù a Nazaret per te oggi: una buona notizia, il Vangelo.
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