Con la Dedicazione della Chiesa Cattedrale, si apre l’ultimo tratto dell’anno liturgico ambrosiano.
Tutti i fedeli della diocesi fanno festa per la Chiesa Madre, vivendo in piena comunione con l’Arcivescovo e sentendosi parte di un’unica Chiesa.
La datazione della terza domenica di ottobre risale al 836 quando si svolse la consacrazione dell’edificio carolingio di Santa Maria. Ancora la terza d’ottobre del 1418 papa Martino V consacro l’altare del nuovo Duomo che si stava ancora costruendo, viene poi consacrato da san Carlo nella stessa domenica. Infine, la terza domenica d’ottobre del 1986 il card. Martini consacrò il nuovo altare.
Ripercorrendo la storia della nostra Chiesa Cattedrale, che ci fa respirare un’aria di santità, meta che tutti siamo chiamati a raggiungere, e ben rappresentata dai tanti santi che svettano all’interno e all’esterno del Duomo, con la funzione di sostenere, proteggere ed essere modello per ciascuno di noi; ci introduciamo in questo breve tempo attraverso la Scrittura che la Liturgia ci propone.
Partendo dalla riflessione ecclesiologica legata alla festa della Dedicazione, la Parola di Dio della Domenica, ci apre lo sguardo al mandato missionario perché il Vangelo arrivi a tutti. Si conclude questo tempo con la Festa di Cristo Re, dove ci viene mostrata una regalità che è servizio, che è donarsi fino alla fine.
Il ciclo feriale offre Vangeli propri per ciascun giorno, legati ai temi delle diverse Domeniche. La prima settimana che accompagna al mandato missionario, incontreremo le pagine evangeliche che ci raccontano la chiamata dei discepoli e apostoli al ministero della Parola di Dio. La seconda settimana ci si concentra sulla sequela di Cristo e le esigenze che essa comporta. La terza settimana in preparazione alla domenica di Cristo Re, i Vangeli sono focalizzati sul mistero di Cristo in rapporto col Padre, infine, l’ultima settimana ci vengono proposte alcune parabole che ci invitano all’attesa vigilante dello Sposo.
I vangeli sono accompagnati dalla lettura dell’Apocalisse che concludono con l’annuncio “Verrò presto!” approdo a cui anela la Chiesa quale Sposa, dopo aver percorso attraverso i vari tempi liturgici l’intera storia della salvezza.
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