Terza Domenica dopo Pentecoste

Gv 3, 16-21

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

 

 

Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

 

 

E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

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Davvero grande Dio che predispone tutto per il nostro bene! E’ bello tornare all’origine e riscoprire “di cosa siamo fatti”: soffio di vita (1° lettura, Gen 2,7 “il Signore Dio soffiò nelle sue narici un alito di vita“)! Possiamo darci “delle arie” perchè respiriamo della Sua aria…

Lui ama il mondo che ha fatto e i suoi figli, cui ha dato il dono della vita, a tal punto da donarci il Suo unico Figlio.

Che bello sapere che Lui non vuole condannarci, anzi si è fatto condannare Lui innocente e si è sacrificato… non come tanti uomini che a parole dicono e promettono e poi agiscono per il proprio tornaconto… Lui ci ama davvero!

Allora chi ci condanna? Forse le nostre azioni in parte dicono chi siamo, almeno agli occhi degli uomini, ma alla fine Lui ci giudicherà per quello che abbiamo fatto, ma nel senso di quanto amore avremo riempito la nostra vita, per quanto ci saremo affidati a Lui. A Lui spetta il giudizio, non a noi, anche se saremmo fortemente tentati.

Ad ogni modo non è indifferente ciò che facciamo/non facciamo nella nostra vita! Ci ha responsabilizzato affidandoci il mondo, chiedendoci di prendercene cura (Gen 2,15 “perché lo coltivasse e lo custodisse”). Se mettiamo davanti noi stessi, “se amiamo più le tenebre” (Gv 3,19), forse siamo spacciati..

Nessuno di noi si salva da solo, abbiamo tutti bisogno del Suo amore misericordioso.

Noi siamo segnati dal peccato (Genesi 2), ma non siamo “condannati”, anzi siamo redenti perchè amati, non abbandonati alle tenebre ma salvati dalla Luce.

Signore, Dio della vita,

donaci ancora il Tuo Spirito che ci guidi nelle vicende del mondo, ci aiuti a scorgere la differenza fra bene e male, dissipi le nostre tenebre, ci faccia accorgere del bene che Tu vuoi a noi e di cui riempi il mondo; donaci la capacità di  prenderci cura dei nostri fratelli e sorelle, della vita; fa’ che le nostre azioni siano compiute alla Tua Luce; fa’ che sappiamo accoglierTi e affidarci a Te. La Tua Grazia ci porti alla gratitudine e alla lode per le bellezze presenti nel creato, per il dono della fraternità, per la salvezza che ci hai donato gratuitamente.