V domenica di Avvento – il precursore

Gv 1, 6-8. 15-18

In quel tempo. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. 

Giovanni proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».

 

 

Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

 

 

Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

#esserePiccolaFiammella #testimoniDiLuce #LuceDelMondo

Il tema della luce che emerge dal brano di oggi ha subito lasciato affiorare in me alcune frasi che mi accompagnano:
“C’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce” (Leonard Cohen)
“La luce conta più del buio. Il bene vale più del male” (Padre Ermes Ronchi)

Queste parole mi danno modo di pensare ad una domanda: “Ma si può amare davvero la luce senza rifuggire dal buio?”.

Essere una piccola fiammella, ma con un grande calore dentro: questo è quello a cui siamo chiamati; noi diamo testimonianza alla luce con il nostro amore, con la nostra concretezza e siamo certi che non esista un buio tanto tenebroso che non possa essere vinto da Lui.
Il Padre viene proprio come la luce del mondo, quella capace di illuminare e abbagliare la tenebra più profonda, dentro e fuori di me: e io mi sento di ricercare e di chiedere un cuore pronto e appassionato dal desiderio di Vita.

1. Quale nome ha la luce oggi nella mia vita?
2. Nei sorrisi e nelle fatiche è racchiusa la storia di ciascuno di noi: prova a pensare per che cosa oggi posso ringraziare e per che cosa posso chiedere la forza di migliorare
3. Faccio memoria di una tenebra che abita nel mio cuore: le do un nome e la offro in preghiera.

Il Signore rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri

(Sal 145)