Gv 13, 31-35
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri»
“La misura dell’amore è amare senza misura”. Si potrebbe racchiudere con queste parole di Sant’Agostino il senso del Vangelo di oggi.
L’essere discepoli, quindi, parla e tocca un amore che ha il sapore di decisione: nel momento in cui scopro e scelgo consapevolmente di aderire con la mia esistenza e con la mia testimonianza al Dio della vita, allora la mia storia sarà totalmente permeata in Lui.
La novità abita la qualità di questo amore: Gesù ci propone di amare gratuitamente e completamente anche davanti ad un’incomprensione o addirittura ad un rifiuto. Gesto e atteggiamento arduo da assumersi.
Il “come” parla di un percorso: il cammino dell’amore mi porta ad essere nel cuore di Dio; mi aiuta a comprendere meglio verso quale ampio orizzonte la Sua azione è fortezza e gioia. Il richiamo ad “essere segno” è potente: reciprocità di bellezza, condivisione del proprio essere, manifestazione
di un “sì” ogni giorno. Il tutto illuminato dalla Sua grazia.
– Quali passi nella mia vita parlano oggi concretamente del mio amore in Dio?
– Nel momento in cui sono testimone del Vangelo, mi accorgo del “di più” dell’amore che mi sbilancia verso l’altro? In quali occasioni riesco a viverlo?
Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca.
In verdi pascoli mi fa riposare,
mi conduce, a fonti tranquille
e rinnova le mie forze;
mi guida per il sentiero giusto
facendo onore al suo nome
(Salmo 23)
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