Matteo 8, 5-13
In quel tempo. Quando il Signore Gesù fu entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti».
E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
#salvezza #CristonostraSperanza #alleanza #Giubileo #umiltà
Anche oggi la Chiesa ci ricorda che la Buona Notizia del Vangelo è la nostra salvezza. Il Vangelo e tutta la liturgia di oggi ci mostrano inequivocabilmente che Cristo è nostra salvezza.
L’alleanza che Dio ha iniziato coi i Patriarchi, rinnovata con i re (citato Davide) e i Profeti (Prima lettura di Ezechiele), è portata a termine dal Figlio Gesù Cristo ed è per sempre ed è per tutti!
Se nella prima Alleanza Dio si è scelto un popolo, lo ha radunato, lo ha unito, lo ha liberato e lo ha costituito SUO popolo (sempre bella e commovente la formula dell’Alleanza, “saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio”), altrettanto incoraggiante, chiara e luminosa la fede paolina che cerca di trasmettere ai Romani (“se con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo”; «Chiunque crede in lui non sarà deluso», «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».).
Non ci resta che raccogliere qualche vivo suggerimento: innanzitutto prendiamo coraggiosamente in mano l’opportunità del Giubileo per ritrovare la ragione della nostra speranza su cui fondiamo la nostra vita di credenti (io confesso che inizierò leggendo la Bolla di indizione “spes non confundit“, la speranza non delude); meditiamo sul monito di Gesù ai figli del regno che si credono giusti e per questo non convertendosi rischiano invece di essere auto-estromessi dalla salvezza (io mi reputo “a posto”?); concediamoci un piccolo bagno di umiltà, meditando le parole meravigliose del centurione che ripetiamo-con una leggera variante- in ogni celebrazione eucaristica (“Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”).
Impariamo a gustare la Parola di Dio nella sua immensa ricchezza!
Rimettiamoci in cammino incontro al Signore Gesù, il cui nome è salvezza “Dio salva“!
No comments yet. Be the first one to leave a thought.