La bellezza è negli occhi di chi contempla

V domenica dopo Pentecoste

V domenica dopo Pentecoste

Luca 13, 23-29
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno.

 

 

Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete.

 

Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze.

 

Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità!

 

 

Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori.

 

Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.

Il testo del Vangelo di oggi mi richiama alla coscienza e alla consapevolezza dell’essere cristiano.

Innanzitutto, mi colpisce il fatto che Gesù non risponda alla domanda che gli viene posta e fa così capire che la vera questione non sta nei numeri, ma che il punto su cui interrogarci è un altro: la salvezza è un cammino e non si sofferma sull’osservare la legge o attenersi ai comandamenti e ai precetti; essa non è automaticamente assegnata perché appartengo/apparteniamo al popolo di Dio.

In questo modo, da una domanda sugli “altri” (i “pochi” o i “tanti”), Gesù fa passare l’interlocutore ad una domanda che riguarda invece proprio lui .. e, quindi, ciascuno di noi!

Sforzatevi” ha il sapore di preoccuparsi della propria situazione, del proprio impegno e della propria capacità di essere vigilanti: significa, cioè, vivere l’esistenza nell’amore, nel servizio e nel dono di sé in Lui.

Attraversare, dunque, questa porta è intraprendere il percorso e viaggiare con Gesù, cercando di raggiungere quella libertà e quella gratuità anelata nella vita quotidiana.

– Gesù passa nella mia vita: che cosa racconta al mio cuore e quali gesti mi accompagna a creare?
– La mia esistenza si fonda sul numero dei sacramenti “ricevuti” o sulla fedeltà alla grazia di Dio?
– Mi sento chiamato/a a mostrare la forza della fede, la bellezza del credere in Dio nella responsabilità e nella costanza ad un impegno?

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
(Salmo 116)

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