La bellezza è negli occhi di chi contempla

V giorno dell’ottava di Pasqua

V giorno dell’ottava di Pasqua

Luca 24, 36b-49
In quel tempo. Il Signore Gesù in persona stette in mezzo ai discepoli e disse: «Pace a voi!».

 

Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

 

 

Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».

 

 

Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni.

 

Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

 

Mi metto nei panni dei discepoli che, dopo essersi nascosti durante i terribili momenti della Passione, raccolgono la testimonianza dei due di Emmaus e si trovano davanti Gesù: direi che la loro incredulità può essere giustificata!

Immagino che la prima cosa che potevano aspettarsi fosse un rimprovero per essere fuggiti, una lavata di capo a Pietro che aveva promesso fedeltà e non aveva retto davanti a una domestica, rinnegando il suo maestro.

Niente. Solo il saluto più radioso della terra, il dono della Pace del cuore, quella vera, quella che cercavano!
Lui li aveva scelti, Lui li confermava. Tutto quanto stava nel mezzo svaniva in quel momento.
Anche dopo aver ricevuto le prove che Gesù fornisce loro “per la gioia non credevano ancora”…

Siamo sinceri, pareva troppo bello per essere vero! Erano convinti di aver perso per sempre il sommo bene incontrato tre anni prima, con il quale avevano trascorso momenti irripetibili. Se ne erano fatti una ragione, e Lui ancora scompigliava le carte della loro vita…. Credo che in cuor loro non fossero disposti a sopportare una nuova cocente delusione.

Ed ecco ancora una volta Gesù che APRE LORO LA MENTE; è il verbo usato per descrivere una profonda guarigione, apre gli occhi del cieco nato, apre le orecchie di chi non sente… Egli chiede loro di allargare la ragione e metterla a servizio della Fede, e nel suo immenso amore per i suoi amici li conferma, li rilancia e li chiama a dare testimonianza di quanto hanno visto e udito.

E’ tornato, è Risorto. Non li ha lasciati… E’ con noi! Per sempre!

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