La bellezza è negli occhi di chi contempla

Venerdì della IV domenica dopo Epifania

Venerdì della IV domenica dopo Epifania

Mc 7, 1-13

 

In quel tempo. Si riunirono attorno al Signore Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –,

 

 

quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

 

Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:

 

“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.

 

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

 

 

E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è ‘korbàn’, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre.

 

 

Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me”.
I farisei e alcuni scribi incontrano Gesù per chiedergli spiegazioni circa gli usi e le tradizioni che i suoi discepoli non rispettano.
Gesù risponde loro che non è questione di osservanza di abitudini ma è un problema di cuore.
I comandamenti ci sono dati come lampeggianti che ci aiutano a camminare, come segnali stradali che ci indicano la strada.

Tutte le tradizioni religiose (i rosari, le processioni, le adorazioni)ci aiutano ad amare di più Il Signore?
O viviamo un atteggiamento farisaico – di cui non siamo forse consapevoli – che non favorisce la relazione con il Signore?
Siamo preoccupati di vivere un’esteriorità fatta di norme e precetti che o di entrare in sintonia con lui e di avvicinare il cuore?

Suona anche per noi oggi quel grido di Gesù IPOCRITI e forse ci fa bene abbandonare la maschera del perbenismo, della rigidità, di attenzione alla forma che non infiamma il cuore.
Serve una crema detergente di cura perché i comandamenti siano davvero parole per la vita.

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