La bellezza è negli occhi di chi contempla

Venerdì dopo l’Ascensione; s. Agostino di Canterbury; s. Lodovico Pavoni

Venerdì dopo l’Ascensione; s. Agostino di Canterbury; s. Lodovico Pavoni

Giovanni 14, 27-31a
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli:

 

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

 

Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

 

 

Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me.

 

 

Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

In questo momento storico, a leggere la parola “pace” sento quasi un balzo al cuore. Pare incredibile infatti che nel 2022 sia ancora possibile che ci sia una guerra nel cuore dell’Europa. A leggere “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” mi viene quasi da chiedermi come mai il Signore possa permettere che tante persone perdano la propria casa o addirittura muoiano a causa della guerra.
 
Mi rincuora però leggere le successive parole di Gesù: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”.” Credo quindi che dobbiamo come sempre affidarci al Signore e non temere, perché il Signore penserà a noi.
 
E quindi noi cosa possiamo fare? A questo proposito cito le parole di Papa Francesco, pronunciate in occasione di una preghiera per la pace in Ucraina, che ci invita a essere in prima persona artefici di pace.
“Perdonaci la guerra, Signore.
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori.
Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi!
Perdonaci Signore, perdonaci, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi.
Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte.
Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, perdonaci se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. […]
Perdonaci la guerra, Signore. Perdonaci la guerra, Signore.
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino! […]
E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello” (Papa Francesco
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