Marzo: è questo il mese dove succede una cosa curiosa: il giorno 8 la città si riempie di un bellissimo fiore giallo… la mimosa… tanti uomini la regalano alle donne. Mai avevo visto una cosa simile, mai avevo visto questo bellissimo fiore nel Paese nel cuore dell’Africa da dove provengo.
Gli anni scorsi, tutti i clienti del negozio dove lavoravo l’8 di marzo quando mi incontravano mi salutavano con un sorriso e mi facevano gli auguri. Io non so quale sia l’origine di questa festa, ma è molto carino celebrarla… festeggiarla perché sei “donna” e non perché sei la “mamma di …”
Questo aspetto dell’Europa mi piace. Ma mi piaceva tanto la mia terra. Penso molto alla mia casa da quando purtroppo la pandemia mi ha tolto il lavoro, ma sono abituata a pensare che le cose si risolveranno, sono fiduciosa, ce la faremo!
Penso molto alle mie figlie lasciate in Africa… non ce l’avrei fatta a fare il viaggio con tutte, ho portato solo la piccolina… è una soddisfazione vederla andare a scuola (o fare scuola da casa, ormai è bravissima 🙂 sta imparando a leggere e a scrivere…
la seguo e imparo tante parole anch’io di questa bellissima lingua che è l’italiano.
Spero di portare un giorno qui anche le altre mie figlie, è il mio sogno, ma so che prima devo sistemarmi meglio.
Sono diversi anni che sono partita … ma quanta strada c’è ancora da fare: quando sei sulla barca, vedi solo il mare… quando intravedi la terra, è comunque lunga, il viaggio non finisce mai…
poi finalmente tocchi terra, ma è solo l’inizio… il viaggio è ancora lungo, ma la speranza che hai alla partenza, non ti abbandona mai.
Amynna
(Storia liberamente ispirata da uno dei tanti incontri lavorativi che chi scrive ha avuto la fortuna di avere in questi anni)
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