La bellezza è negli occhi di chi contempla

Voci di donna… dal Bangladesh

Voci di donna… dal Bangladesh

Un timido ciao a tutti… questa volta chi vi scrive è una ragazza.

Mi chiamo Salma, sì, proprio Salma…. Quante volte ho sentito i miei compagni di classe ridacchiare alle mie spalle… qualcuno poi mi ha detto che Salma in Italia non è proprio il nome migliore per una donna, tantomeno per una ragazza… ma che ci posso fare, mi chiamo così!!!
Il nome me l’ha dato la mia mamma (certo, era il nome di mia nonna, mia mamma non ha potuto scegliere!) e purtroppo la mia mamma non c’è più. Papà dice che se n’è andata per una malattia, ma a me questa versione dei fatti non torna: a un giorno all’altro, si è allontanata da casa e io non l’ho più vista… chissà cosa è successo… Mi porto questo dolore dentro: non sapere cosa sia successo davvero alla mia mamma quasi mi fa impazzire. La sogno, in alcuni momenti sono presa dall’ansia e respiro veloce veloce, sudo, il cuore mi batte forte…

Ho dovuto però farmi coraggio. Dopo qualche mese dalla scomparsa di mia mamma, mio papà mi ha detto che dovevamo partire, fuggire; non ho osato fare domande. Perché dovevamo partire? E soprattutto, dove dovevamo andare? Per quanto tempo? – mi chiedevo tutto questo in cuor mio, ma con il papà non proferivo parola.

Sono arrivata in Italia in un caldo pomeriggio d’estate: ricordo la luce del sole che penetrava dovunque e tanta stanchezza nel trascinare la mia valigia. Hanno dato a me e al mio papà una casa provvisoria: per fortuna, anche se ho solo 11 anni, so fare praticamente tutto in casa: cucinare, pulire, cucire; sono proprio, come dite voi, una donnina!

La cosa che mi ha affascinato di più è stata iniziare la scuola: non ho mai avuto tanti libri tutti insieme, tutti miei… e i quaderni, l’astuccio, il diario, lo zaino… Tante insegnanti tutte molto carine con me. Mi parlavano dolcemente e mi ricordavano un po’ la mia mamma… come vorrei poter raccontare a mia mamma tutto quello che ho imparato! E i compagni? Ah già, quelli che mi prendevano in giro… Sai una cosa? Mi hanno preso in giro fino a che non hanno saputo la mia storia: ma quando a scuola durante una lezione ho dovuto raccontare chi ero e da dove venivo, si sono ammutoliti tutti…

Basta imparare a mettersi un po’ nei panni dell’altro e i tuoi pensieri cambiano… eccome se cambiano!
Salma

(Storia liberamente ispirata da uno dei tanti incontri lavorativi che chi scrive ha avuto la fortuna di avere in questi anni)

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